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Parto Senza Dolore: Epidurale

Parto Senza Dolore: Epidurale

Stai sognando un parto senza dolore? La mente va subito all'epidurale. Ma sai davvero cos'è?

Conoscere tutti passaggi è utile, infatti, per affrontare in modo consapevole il ricorso a questa procedura. Non sono un medico, ma l'ho fatta ben due volte, sempre preceduta da visite mediche e informative piuttosto accurate.

Quello che ti descrivo, quindi, è quello che ho provato sulla mia pelle. Per sapere qualcosa di più sull'aspetto tecnico, sui farmaci utilizzati per questo tipo di analgesia e così via, devi rivolgerti all'ospedale che hai scelto per mettere alla luce il tuo pargolo.

Comunemente nota come epidurale, questo tipo di anestesia è chiamata anche anestesia peridurale. In ospedale, mentre la chiedevo, l'ostetrica non mancava mai di sottolinearlo. :-)

Nella descrizione, ho cercato di essere oggettiva, anche se ho una mia opinione in merito.


Come funziona?

La procedura prevede la presenza dell'anestesista e dell'ostetrica, che aiuterà a tenere la posizione corretta e seguirà, ovviamente, il travaglio.

Il ruolo da leone ce l'ha lui/lei: l'anestesista. Per prima cosa, ti chiederà di sederti o di sdraiarti su un fianco e di inarcare la schiena in un certo modo, per distendere bene la colonna vertebrale.

Poi, dopo aver disinfettato ampiamente la cute (è importantissimo per prevenire infezioni), praticherà una prima iniezione di liquido anestetico per rendere indolore la procedura successiva. Dopo pochi minuti, infatti, passerà all'introduzione di un sottilissimo ago tra due vertebre della zona lombare, che serve da "cavallo di Troia" per il catetere.

In questa fase è importante che la mamma rimanga ben ferma. A me hanno sempre chiesto di segnalare l'arrivo di una contrazione.

Una volta inserito il catetere, l'ago viene rimosso e il catetere fissato con un cerotto. A questo punto la procedura è terminata e puoi tirare un sospiro di sollievo... nel vero senso della parola!

Tramite il catetere, infatti, viene iniettata la prima dose di anestetico. L'analgesia diventa davvero efficace dopo circa 20 minuti e copre un arco di circa due ore. Per eventuali "richiami" successivi, l'anestesista si servirà del catetere: non dovrà ripetere la procedura da zero.

Se eseguita perfettamente, l'epidurale non è dolorosa e consente alla mamma di avvertire le contrazioni ma non il dolore. Inoltre, un'analgesia ben praticata non toglierà completamente, ma allevierà, il dolore in fase espulsiva.


Fa male?

No, non fa male. La prima sensazione, quando viene passato il disinfettante, è di freddo. E già quello sembra un primo livello di analgesia (almeno, io l'ho percepito così). :-)

La prima puntura, che serve ad anestetizzare localmente il punto che verrà penetrato dall'ago, è praticamente indolore. Si avverte solo una leggerissima sensazione di bruciore dovuta al liquido iniettato, ma è assolutamente momentanea e non sempre avvertibile.

Il momento più delicato è quando viene inserito il catetere: è possibile che, mentre il medico lo inserisce, tocchi le terminazioni nervose, provocando un dolore simile a una scossa, di diversa intensità a seconda delle circostanze. E' successo anche a me, e non è stato molto piacevole...


Questo è, a grosse linee, quello che accade quando viene praticata un'anestesia epidurale in caso di parto spontaneo.

Ovviamente, non è tutto rose e fiori: esistono vantaggi e svantaggi. Inoltre, non si tratta dell'unico sistema che potrebbe aiutarti a vivere in modo meno doloroso il parto.


Copyright: Parto Senza Dolore: Epidurale di Amica Mamma
Photocredit: edgarholguin