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La sterilità femminile può avere cause psicologiche?


Durante la mia chiacchierata con il Dott. Fabrizio Guidi ho approfittato per chiedergli una cosa che mi interessava sapere da molto tempo, perché spesso è stata oggetto di conversazione e riflessione con altre amiche mamme e cioè se "ci sono fattori psicologici che portano alla sterilità femminile?".




Fabrizio mi ha subito risposto facendo delle puntualizzazioni "la sterilità intanto va distinta dall'infertilità, la sterilità per il 90% dei casi  è un aspetto organico medico, e solo un il 10% può avere degli aspetti non organici. Invece l'infertilità è semplicemente un dato osservativo, cioè è una coppia che per due anni non è riuscita a concepire."

E prosegue dicendo che "Il termine psicogeno va un po' rivisto, nel senso che ormai le ricerche attuali ci dicono che mente e corpo sono uniti, non è possibile pensare a un intervento su
un aspetto psicologico senza una ricaduta corporea e viceversa, ma sono due facce
della stessa medaglia.

In questo 10% di aspetti non organici sicuramente c'è un aspetto relazionale ed emotivo che si può andare ad indagare. Non sono chiari i collegamenti tra corpo e mente anche se sappiamo che sono in unità."

Mi sembra interessante la sua analisi sugli aspetti che sono alla base di una coppia che non riesce a concepire pur non avendo fattori fisici che glielo impediscano.

Fabrizio sintetizza con "conflittualità nel desiderio di essere genitore" per poi passare ad analizzare i tre aspetti che caratterizzano in modo più specifico questa conflittualità.

Parte dal primo aspetto descrivendolo come "conflittualità nel desiderio di avere un figlio: cioè da una parte c'è veramente la volontà, la voglia, si va verso questo aspetto, ma nello stesso tempo c'è una preoccupazione, un ansia che è sopra la fisiologica ansia e preoccupazione (perché io preoccupo quando un genitore non è per niente preoccupato di fare un figlio) ma a volte diventa un rimuginio, un sottofondo di allarme, che può avere una ricaduta anche fisica.

Quindi un primo aspetto è osservarsi e chiedersi quanta preoccupazione c'è, oltre a questo desiderio, di sentirsi incapaci come genitore o di non non avere gli strumenti."

Il secondo aspetto coinvolge la coppia che Fabrizio invita a riflettere su quanto in realtà "il nostro partner è un po' il nostro bambino, è un po' la figura che noi accudiamo e in qualche modo il bambino reale può diventare un terzo incomodo."

Nel nostro rapporto di coppia, questo aspetto può inconsapevolmente agire contro l'accoglienza del bambino reale.

L'ultimo aspetto è più legato alla donna e al suo lavoro, "cioè quanto la donna teme, in maniera inconsapevole, che il bambino stravolga totalmente le sue aspettative professionali, lavorative e di carriera."

Come momento conclusivo Fabrizio vuole sottolineare che questi aspetti sono chiaramente accentuati nelle coppie che non riescono a concepire e che in questo caso sarebbe opportuno indagare nella storia familiare per aiutarle a "diventare consapevoli, o comunque per esplorare questi aspetti e eventualmente poi intervenire per modificarle."

Devo dire che l'incontro con il Dottor Guidi è stato davvero utile e la nostra chiacchierata illuminante, per questo lo ringrazio e continuerò a seguire sicuramente il suo lavoro.

Copyright: La sterilità femminile può avere cause psicologiche? di Amica Mamma Photocredit: Mulan

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